martedì 26 giugno 2007

Apertura naturale

Salve,

benvenuti nel mio blog, creato appena dieci minuti fa.

Ho tante cosa da dire. Ne ho il dovere e il diritto.

Ma innanzitutto: perché "LEGGI D'ESSERE"? Che significa?

E' venuto un po' da sé, mentre pensavo a come rendere in una battuta molte cose:

- il richiamo all'Essere supremo, che possiamo chiamare Dio o Cosmo o Tutto, che tutti ci contiene;

- al verbo "essere" e al fatto che per essere esseri umani bisogna innanzitutto essere;

- al fatto necessario che, per essere umani in un mondo umano, dobbiamo essere capaci di fare delle buone leggi, che seguano i cambiamenti della società, i cambiamenti che fanno parte della natura umana più ancora che della Storia, leggi dell'essere, dunque, anzi degli esseri;

- ma "leggi" è anche voce del verbo leggere, e allora l'espressione "leggi d'essere" diventa un'esortazione: leggi, cioè vedi in te l'essere, cerca, interrogati, comprendi.

Abbiamo necessità di recuperare questa radice ontica, poiché il problema che affligge l'umanità è proprio il vuoto interiore. (Eliot parlava degli "hollow men", io aggiungo le "hollow women").

Il vuoto interiore, la miseria etica e spirituale non hanno classi sociali, anzi, si direbbe che più in alto si va peggio si sta.

Chi sono oggi i Capi di molti Stati? Dei guerrafondai, dei criminali che hanno ormai genocidi sulla coscienza. Ma poiché sono vuoti, che senza ha parlare di coscienza? Il problema è che le azioni degli uomini vuoti svuotano il mondo di senso, pace, di ben-essere.

Già, non si pensa alle parole, ecco perché io poeti sono importanti. Si dimentica che la parola benessere contenga essere, che è concetto così poco economico, almeno secondo l'economia come la si intende oggi. Cioè: profitto.
La gente è diventata, apparentemente, molto scaltra, nella società occidentalizzata. Tutti si sanno fare i conti, ma... sempre più gente sta male. E il mondo è diseguale, ingiusto, afflitto da mal-essere.

Sempre più mi rendo conto di una cosa: che anche coloro che dovrebbero avere le risposte non le hanno. Che lo scadimento del nostro vivere è appunto il senso di qualcosa andato a male, avariato.
Per esempio, stamattina a scuola, nel corso di una riunione che doveva sviscerare i problemi, mi sono reso conto per l'ennesima volta che gli insegnanti non sanno nulla, non hanno risposte, dico rispetto agli alunni. Si sono fatti mangiare il cervello dalle pseudo-teorie didattiche e hanno perso di vista il cuore del problema, che è per l'appunto il cuore. Hanno dimenticato che la scuola è degli studenti e che essi si aspettano innnazitutto una cosa: essere ascoltati.

Perché senza amore non si fa nulla, tanto meno insegnare.

Mi viene in mente un bellissimo proverbio medievale che trovai appeso in un ufficio a Firenze: "Nulla pote avere cominciamento e fine senza potere, senza volere, senza con amore sapere".



Vale per la scuola, vale per la politica, per l'amministrazione delle città, vale per l'azione individuale di ognuno di noi.



In questo blog, parlerò molto di scuola , perché solamente una scuola che funzioni può dare una nazione che funzioni. E anche per questo ho scelto la mia firma: "Il prof.". Ma soprattutto perché è il mio nick quotidiano a scuola e sono sicuro mi portera fortuna. Perché sono rgoglioso0 di dire che sono molto amato dasi miei alunni.

Racconterò le mie esperienze ma farò anche proposte, non solo critiche.



Parlerò anche, anzi soprattutto come padre (del resto anche l'insegnante è un padre, e i ragazzi lo scrivono nei temi, quando ciò avviene).



La mai vicenda di padre è un odissea che dura da quattrodici anni. Ne ho viste, sentite e vissute di tutti i colori. Ed è attraverso questa esperienza che ho toccato con mano le negkligenze e le nefandezze del sistema giuridico-burocratico italiano. E' attraverso questa odissea che ho capito quanto fosse urgente e importante l'invito di Danilo Dolci a "cambiare le norme".

Invito già fin d'ora a leggere il suo "La struttura maieutica e l'evolverci", La Nuova Italia, 1996.

Più di un capitolo è dedicato per l'appunto alla questione del "nomos" cosmico, all'esigenza di avere, di ritornare a....leggi d'essere.



IL PROF